Pretoro. La Majelletta e Mamma Rosa pronti a diventare nuovo punto di riferimento degli snowboarder abruzzesi. Uno snow-park ispirato ai comprensori alpini tra i nuovi impianti del progetto Majelletta We. Tira un’aria nuova sulla Majelletta.

Ancora più frizzante della millenaria miscela autoctona: prodotto del vento che spira a quota 2mila metri e della brezza che risale dal mare Adriatico, ben visibile da Fonte Tettone. Dopo l’empasse degli ultimi tempi, gli impianti sciistici di Mamma Rosa riaprono e cambiano decisamente passo rispetto all’andazzo del comprensorio teatino-pescarese, considerato ruota di scorta nel settore regionale dello sport invernale (da leggere anche come turismo). Colpa di una mentalità ottusa, più avvezza a dividere la cura del proprio orto anziché far fronte comune e consolidare, unendo le diverse forze imprenditoriali, una cordata unica tra i vari impianti di risalita. Giacché di bellezze paesaggistiche e di conformazioni montuose, oltre che la brevissima distanza con Chieti e Pescara, forniscono punti di forza difficilmente riscontrabili altrove in Abruzzo.

Ma l’aria è cambiata, si diceva, grazie al progetto Majelletta We, creatura dei nuovi Ad della società che gestisce l’area Mamma Rosa. Francesca Primavera e Francesco Iubatti: poco più di trentanni a testa e lo stile di far impresa di chi ha messo spesso e volentieri il naso fuori dai confini italiani, per formazione e professione più che per villeggiare. Lei, giusto per ricordarlo, scrive le sceneggiature per le fiction di mezza tv italiana (Cesaroni e Un medico in famiglia tra le varie). Romana con la neve della Majella nel sangue (figlia dello scomparso Gino, patron-fondatore delle piste da sci), quando il sogno del padre si è interrotto ha deciso di investire centinaia di migliaia di euro per portarlo avanti. Un sogno che con la filosofia open-source del we , cioè noi, mira ad abbracciare quanti più partner possibile, ma soprattutto porta nel terzo millennio una realtà ferma ai primi ‘90.

Anni in cui, proprio a Mamma Rosa, facevano timidamente capolino i primi snowboarder abruzzesi. Al 2000 ci sono arrivati surfando l’entusiasmo, poi hanno tirato avanti attrezzando quasi artigianalmente le strutture necessarie a tenere il passo con gli altri lidi. Lo snow-park del rifugio Pomilio ha tirato avanti finché ha potuto ma, senza gli investimenti indispensabili, ultimamente le tavole hanno preferito andare a girare altrove. Da lì, invece, risorge Mamma Rosa, facendo dello We Jump snow park la punta di diamante di un Mamma Rosa 2.0 .